Benessere del nasino

Naso chiuso nel neonato e nel bambino: come fare?

Ti chiedi se la congestione nasale del tuo neonato o bambino sia la spia di un reale problema? Ecco perché abbiamo pensato di parlare proprio del naso chiuso, per aiutarti a capire cosa fare.

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10 Dicembre 2018 • 8 minuti di lettura

Il naso chiuso sembra essere una costante nella vita di tuo figlio. A volte non sai bene come affrontare la situazione, ma vorresti conoscere le cause di questo fastidioso disturbo e capire come comportarti per limitare o risolvere il problema.

Temi sempre di sbagliare e ti chiedi se la congestione nasale del tuo bambino sia la spia di un reale problema.

Ecco perché abbiamo pensato di parlare proprio del naso chiuso nel neonato e nel bambino, per aiutarti a capire cosa fare a seconda dell’età di tuo figlio.

Il naso chiuso di un neonato è, infatti, un po’ diverso rispetto a quello di un bambino più grande.

In ogni caso, la gestione non cambia molto: si tratta di una questione di indipendenza che, crescendo, rende il naso chiuso nei bambini sì fastidioso, ma in modo più sostenibile per mamma e papà.

Il naso chiuso del neonato o del bambino rimane un interrogativo per la mamma. Il tuo piccolo ha appena compiuto pochi giorni e la sua congestione nasale ti suscita preoccupazione. Cosa indica quel costante rantolo?

Oppure, il tuo bambino è più grande, va già all’asilo o a scuola, e tu ti saresti un po’ stancata di sentirlo sempre lamentarsi del naso che cola dietro a un fazzoletto di carta.

Che sia il segnale di qualcosa che non va?

In entrambi i casi sei una mamma che si preoccupa del naso chiuso quasi perenne di suo figlio. Come devi comportarti?

Come capire se si tratta di un raffreddore, un’allergia o un’influenza?

  • ​Se il muco è trasparente e non irritante: non c’è da preoccuparsi, devi principalmente aiutare tuo figlio a mantenere il naso deterso.
  • Se il muco abbonda e ha un colore che vira verso il giallo-verdognolo: bisogna stare attenti, in particolare se c’è congestione. Potrebbe esserci qualche infezione in atto, un raffreddore, una sinusite o un’influenza, in particolare se c’è febbre alta. Il Pediatra è il riferimento per i consigli di cui hai bisogno.
  • Se il muco è abbondante, chiaro ma irritante e/o gli occhi sono gonfi e arrossati. In questo caso potrebbe trattarsi di rinite allergica. Ancora una volta il Pediatra è il riferimento per la diagnosi e per le istruzioni da seguire per prenderti cura di tuo figlio.

Quindi, in base al colore e alla quantità di muco, il naso chiuso può essere il sintomo di differenti stati di igiene nasale o salute del tuo piccolo.

Adesso vedremo che la detersione nasale è un supporto utile in tutti i casi in cui il naso è chiuso nei neonati o nei bambini più grandi.

Quando il naso chiuso è una questione di detersione

Quando il naso chiuso nel neonato o nel bambino non rappresenta un problema di salute diventa spesso una questione di “libertà” e detersione.

Un naso libero e deterso aiuta, infatti, a respirare meglio.

L’inconveniente è che i bambini imparano a soffiarsi autonomamente il naso entro i 6 anni d’età. Cosa devi fare allora per aiutare il tuo piccolo?

La detersione nasale anche quotidiana, con 4-5 gocce per narice di soluzione fisiologica o salina isotonica, è indicata per i neonati e i più piccoli.

Per i bambini più grandi sono invece disponibili anche pratici spray nasali, sempre a base di soluzione salina isotonica. Uno o due spruzzi per narice e poi si soffia bene il naso per pulirlo e liberarlo dalle impurità.

Ricorda che fino a 5-6 anni bisogna insegnare loro come fare. Oltre i 6 anni spesso la pigrizia è un limite ma, alla resa dei conti, contro il naso chiuso anche il tuo bambino capirà che soffiarsi il naso vince la “fame d’aria”. Devi quindi insistere con il mantra: “Soffiati bene il naso!”.

Un altro aspetto importante da considerare in caso di naso chiuso nei neonati o nei bambini è l’umidità dell’ambiente in cui vivono.

L’aria troppo secca in una casa e, in particolare nella camera di tuo figlio, potrebbe favorire il suo costante naso chiuso.

Un ambiente secco tende ad assorbire ogni più piccola goccia d’acqua con cui viene a contatto, anche il naso del tuo piccolo.

Quindi, tende a seccare le sue narici e, di riflesso, le ciglia producono più muco nasale.

Un meccanismo fisiologico che permette alle ciglia di eliminare le impurità che si bloccano nel naso quando respiriamo, evitando che passino più in profondità nel sistema respiratorio.

L’umidità dell’ambiente casalingo è ormai sempre più scarsa. Viene ridotta d’inverno a causa dei sistemi di riscaldamento, sia i termosifoni che le stufe, e d’estate a causa dei condizionatori.

Quindi, se tuo figlio tende ad avere spesso il naso chiuso, gli umidificatori per l’ambiente sono un utile supporto, anche da usare tutto l’anno nella sua cameretta quando riscaldata o condizionata.

Quando ricorrere al lavaggio nasale?

Con i neonati bisogna avere un occhio di riguardo perché i primi respiri per loro non sono una passeggiata.

Il neonato, infatti, inizia a respirare abbastanza liberamente solo dopo il secondo mese, il periodo in cui generalmente si risolve la fisiologica ostruzione nasale presente alla nascita, la stessa che gli permetteva di non inspirare il liquido amniotico.

In aggiunta, impara a respirare con la bocca più o meno entro il primo anno di vita e poi i più piccoli non sono in grado di soffiarsi il naso autonomamente almeno fino ai 5 anni.

Immagina quindi cosa significa il naso chiuso per un neonato: non riesce a respirare bene!

Ecco perché spesso piange ed è infastidito: gli manca letteralmente l’aria se il naso è chiuso.

Tutto è comunque nella norma. Diventa, però, un problema se inizia a rifiutare il cibo, perde peso, è particolarmente nervoso, dorme male e poco.

È quindi necessario consultare il Pediatra per tenere la situazione sotto controllo.

In questi casi, la detersione nasale anche quotidiana non basta e possono essere utili dei lavaggi nasali, anche più volte al giorno, per liberare il naso chiuso nel neonato.

I lavaggi nasali in linea generale sono indicati sia nel neonato che nei bambini più grandi quando il naso è particolarmente chiuso.

Si tratta di un’attività che aiuta a lavare via le impurità e il muco dal naso, eliminando così potenziale terreno fertile per le infezioni delle prime vie respiratorie, delle orecchie e degli occhi.

I seni paranasali infatti sono una cavità presente nel volto che mette in comunicazione diretta naso, gola, orecchie e occhi.

La congestione nasale colpisce quando coinvolge i seni paranasali e può spesso arrivare a favorire mal di gola, otiti e congiuntiviti.

I lavaggi nasali nei neonati e nei bambini vengono eseguiti con soluzione fisiologica o soluzione isotonica salina, entrambe hanno una composizione simile a quella dei fluidi del corpo umano e, quindi, non alterano il distretto nasale ma semplicemente lo puliscono.

Durante il lavaggio nasale la soluzione salina isotonica viene in pratica “sparata” da una narice all’altra per lavare via bene le impurità.

Con il neonato la mamma appoggerà la testa su di un lato e irrigherà con dolcezza la soluzione lavante dalla narice superiore a quella inferiore, facendo attenzione a non farla scendere in gola.

I più grandi, invece, possono stare in piedi e leggermente piegati in avanti per favorire la miglior irrigazione delle narici con soluzione salina isotonica.

Crescendo, impareranno anche a eseguire i lavaggi nasali in autonomia.

Quando il naso chiuso nei neonati e nei bambini è la spia di un problema

Quando il naso chiuso è il sintomo di un problema delle prime vie respiratorie, infezione o allergia, sia nei neonati che nei bambini abbiamo evidenziato che il Pediatra è il punto di riferimento per i genitori.

Il pediatra indicherà a mamma e papà cosa fare e, in base ad un’eventuale diagnosi, prescriverà la cura più adatta al singolo bambino.

In ogni caso, i lavaggi nasali sono un utile supporto alla terapia sia in caso di infezioni che di allergia.

In particolare, è utile l’utilizzo di una soluzione salina isotonica o ipertonica a seconda del grado di congestione.

Che ci sia un’infezione in atto o un’allergia, il muco abbonda e in entrambi i casi è utile controllare la congestione e mantenere il naso possibilmente libero e deterso.

In tal modo, si evita che l’infezione si propaghi ai seni paranasali e da qui a gola, orecchie e occhi, e, allo stesso tempo, lavi via potenziali allergeni che favoriscono la congestione.

In questo caso i lavaggi nasali con soluzione salina isotonica o ipertonica, a seconda del grado di congestione, sono di supporto per favorire l’espulsione del muco in eccesso.

I neonati possono essere particolarmente nervosi e fastidiosi dato che hanno difficoltà nel respirare.

I più grandi possono lamentare anche mal di testa, causato dalla congestione, e sensazione di fatica: per loro la fame d’aria e di ossigeno si fa sentire.

In linea generale, la soluzione salina ipertonica è la prima scelta in presenza sia di infezioni che di allergia perché, oltre a favorire l’eliminazione del muco e a ridurre la congestione, tende a lavare via meccanicamente gli agenti che causa entrambe le problematiche, riducendo a ogni passaggio la potenziale carica microbica o allergenica.

In caso di infezione, se c’è qualche linea di febbre potrebbe esserci anche un’influenza in atto.

Consulta il Pediatra per un consiglio sul comportamento da seguire in base all’evoluzione della situazione e continua pure con i lavaggi nasali.

Di riflesso infatti si proteggono anche le orecchie. Oltre alle sinusiti anche le otiti ricorrenti sono spesso dovute a un’infezione che parte dalla gola e dal rino-faringe in generale coinvolgendo ancora una volta i seni paranasali.

Infine, in presenza di rinite allergica, è consigliabile mantenere detersi anche gli occhi lavandoli con soluzione salina isotonica per prevenire eventuali congiuntiviti allergiche.

Abbiamo visto insieme come dovresti comportarti in caso di naso chiuso nei neonati o nei bambini in situazioni diverse seguendo le istruzioni del Pediatra e aiutando tuo figlio con detersione, lavaggi e spray nasali.

Devi solo scegliere, in base alle tue esigenze, tra soluzioni saline isotoniche o ipertoniche.

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Questo articolo non ha in alcun modo lo scopo di sostituire il consulto medico.
Si consiglia sempre la visita pediatrica per capire le origini della malattia/infiammazione per le specifiche cure.

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