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Infezione da virus herpes simplex nei neonati

Sapevi che il virus herpes simplex può colpire anche i neonati? In questo articolo ti spieghiamo come si trasmette, come riconoscerlo e quali precauzioni adottare.

20 ottobre 2025

Herpes neonato

La nascita di un bambino porta con sé un mix meraviglioso di emozioni: tanta gioia, un pizzico di timore e un forte desiderio di proteggerlo, in ogni modo.

È normale preoccuparsi per la sua salute, soprattutto nei primi giorni di vita, quando tutto è nuovo anche per mamma e papà.

Tra le attenzioni da avere in questo periodo c’è anche quella verso il virus herpes simplex: un’infezione che negli adulti provoca solo qualche fastidio, come il classico herpes labiale, ma che nei neonati richiede un po’ più di prudenza per garantire il loro benessere.

Nei neonati, infatti, è una condizione che può colpire la pelle, gli occhi e nei casi più gravi anche il sistema nervoso e alcuni organi interni.

La buona notizia? Con piccoli gesti di prevenzione e il supporto del tuo ginecologo prima e del pediatra poi, il rischio può essere gestito al meglio.

In questo articolo ti spieghiamo come farlo, con consigli semplici e utili per affrontare questa nuova avventura senza ansie inutili.

Che cos’è l’herpes neonatale e come si trasmette

L’infezione è causata dal virus Herpes simplex, che si presenta in due varianti:

  1. HSV-1, solitamente responsabile dell’herpes labiale

  2. HSV-2, legato soprattutto all’herpes genitale.

Ma come può avvenire il contagio?

Nella maggior parte dei casi, il virus herpes simplex viene trasmesso al neonato durante il parto, soprattutto se la mamma ha un’infezione genitale attiva, magari non diagnosticata in tempo.

È anche per questo che il monitoraggio in gravidanza e il confronto con il ginecologo sono così importanti.

Meno frequentemente, il contagio può avvenire dopo la nascita, attraverso il contatto diretto con il virus.

Un esempio comune?

Un bacio dato al bambino da un adulto con un herpes labiale in fase attiva: un gesto d’affetto che, senza volerlo, può diventare un veicolo per la trasmissione del virus.

Per questo è fondamentale adottare piccole ma preziose attenzioni per proteggere il neonato fin dai suoi primi giorni di vita.

Contagio herpes simplex

Come si manifesta l’herpes in un neonato?

I sintomi dell’herpes neonatale possono comparire nei primi 7–21 giorni di vita.

In alcuni casi sono visibili, in altri molto più silenziosi e difficili da collegare subito a un’infezione virale. Osserva bene il tuo bambino, con sguardo amorevole ma scrupoloso.

Se noti la presenza di vescicole sulla pelle, soprattutto sul viso, contatta il pediatra il prima possibile.

Quando l’herpes si presenta in alcune zone del corpo come intorno alla bocca e agli occhi è ancora in forma limitata.

In questi casi, con un trattamento tempestivo, la prognosi è buona.

Nelle infezioni più severe, invece, il virus si diffonde nel corpo e coinvolge organi interni come fegato e polmoni. Se raggiunge il sistema nervoso centrale può causare un’encefalite.

Intervenire quanto prima e recarsi in ospedale è ancora più importante, per aumentare le probabilità di guarigione senza conseguenze per il piccolo.

I segnali di un’infezione più grave possono includere:

  • Febbre alta;

  • Letargia;

  • Difficoltà respiratorie;

  • Scarso appetito;

  • Irritabilità;

  • Convulsioni.

Come si diagnostica e si cura l’herpes?

La diagnosi si basa su una serie di esami, perciò il pediatra può richiedere tamponi dalle lesioni cutanee, analisi del sangue o del liquido cerebrospinale per identificare il virus.

In caso di sospetto herpes neonatale, l’approccio è sempre precauzionale: meglio iniziare subito la terapia antivirale, anche prima che arrivi la conferma.

Il trattamento si basa sull’aciclovir, un antivirale molto efficace che viene somministrato per via endovenosa al piccolo.

La durata della cura dipende dalla forma dell’infezione e dalla sua gravità, ma generalmente dura due-tre settimane.

Si può prevenire l’herpes nei neonati?

Sì, l’herpes nei neonati si può prevenire, specialmente prima del parto.

Se una donna in gravidanza contrae l’herpes nel terzo trimestre, non è raro che il ginecologo le raccomandi una terapia antivirale nelle ultime settimane prima del parto.

Per evitare il contagio durante il passaggio nel canale vaginale, in alcuni casi la nascita potrebbe avvenire mediante parto cesareo.

Non esiste una regola univoca, è il ginecologo ad analizzare tutti i fattori insieme alla futura mamma.

Rinunciare al parto naturale non è una sconfitta per la futura mamma, è una scelta che contribuisce a mettere in sicurezza il nascituro.

Dopo la nascita, è fondamentale adottare comportamenti prudenti, chiedendo ad amici e parenti con herpes attivo di non baciare o toccare il neonato.

Non sei scortese, stai solo proteggendo tuo figlio e spiegarlo ridurrà l’imbarazzo per una buona causa.

Un altro gesto riguarda le tue mani, che devono essere sempre ben lavate prima di prendere in braccio il piccolo o di cambiargli il pannolino.

Anche se l’allattamento al seno è sicuro nella maggior parte dei casi, monitora la presenza di eventuali sintomi o vescicole sul petto.

Se un lato del seno presenta una lesione, è preferibile tirare il latte o allattare dall’altro seno, finchè la lesione non guarisce.

L’herpes nei neonati è raro, perciò non rappresenta necessariamente una minaccia con cui dovrai scontrarti nel tuo percorso da neo genitore.

Se però noti che qualcosa non va, anche solo una vescichetta sospetta, una febbre senza causa apparente, un comportamento insolito, chiedi aiuto al pediatra o recati in ospedale.

Oggi, la maggior parte dei bambini trattati in tempo guarisce completamente, grazie alle diagnosi tempestive e alle terapie a disposizione.

La salute del nuovo arrivato ha la priorità e chi meglio del tuo istinto da genitore può fare la differenza per lui?

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