Benessere del neonato

Autosvezzamento: che cos’è e come funziona?

Si avvicina per il tuo piccolo il momento dello svezzamento? Si tratta di una tappa della crescita delicata, in cui valutare ogni opzione, tra cui l’autosvezzamento. Scopriamolo insieme…

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06 Settembre 2023 • 8 minuti di lettura

A partire più o meno dai 5-6 mesi di vita del bambino, tempistiche che il Pediatra può cambiare a seconda dello stato di crescita, di salute e altre caratteristiche di ogni piccolino, si inizia a parlare di svezzamento del neonato o introduzione dei primi cibi solidi.

Sulla base delle indicazioni del Pediatra, solitamente i genitori iniziano con l’introduzione delle pappe a base di creme di cereali, omogeneizzati di frutta e di carne.

Via via, mese dopo mese, il bambino inizia gradualmente a mangiare tutti i tipi di cibi solidi fino ad arrivare all’anno, e anche oltre, a conoscerli tutti.

Oltre allo svezzamento classico, esiste anche una modalità alternativa in cui, in pratica, il bambino impara da solo a scoprire i vari cibi indicati dal Pediatra: l’autosvezzamento.

Nello specifico, si tratta di un approccio alternativo all’introduzione degli alimenti solidi, che permette al bambino di esplorare autonomamente il cibo e decidere cosa e quanto mangiare.

È un metodo che promuove l’autonomia del bambino nel processo di alimentazione e può essere una scelta interessante per molti genitori.

In questo articolo, esploreremo che cos’è l’autosvezzamento, come iniziare e alcuni suggerimenti per affrontarlo in sicurezza e tranquillità.

Scopri come stimolare l’autonomia del tuo piccolino anche a tavola con l’autosvezzamento, un approccio all’introduzione dei cibi solidi.

Cos’è l’autosvezzamento

Anche se il termine non è del tutto corretto, la parola ‘autosvezzamento’ rende con semplicità l’idea di introdurre in modo naturale gli alimenti solidi nella dieta dei neonati.

Si tratta nella pratica di un metodo di svezzamento che prevede un lento passaggio ai cibi solidi che permette di integrare alimenti complementari al latte materno su ‘richiesta’ del bambino.

Con l’autosvezzamento, per capirsi bene, sono proprio i bambini a esplorare i cibi solidi in modo autonomo, a partire circa dai sei mesi di età, senza la necessità di essere nutriti da un adulto con il cucchiaio.

Durante l’autosvezzamento, infatti, i bambini sono incoraggiati a prendere il cibo con le mani, a sperimentare diverse consistenze e sapori e a mangiare secondo il proprio appetito.

L’obiettivo principale dell’autosvezzamento è quello di consentire ai bambini di sviluppare una sana relazione con il cibo fin dall’inizio e promuovere l’autonomia anche nel processo di alimentazione.

Questo approccio va di pari passo con quello relativo all’allattamento su richiesta.

Già da qualche anno, con l’allattamento su richiesta, viene suggerito alle neomamme di assecondare le richieste del bambino in merito al momento dell’allattamento e alla quantità di latte che desidera.

La stessa fiducia nelle capacità del bambino di autoregolarsi vengono estese anche alla fase dell’introduzione dei primi cibi solidi, con il cosiddetto autosvezzamento.

Come iniziare l’autosvezzamento

Come abbiamo accennato, è bene non introdurre cibi diversi dal latte materno prima dei 5-6 mesi.

Questo, in genere, è il momento in cui il bambino è pronto a sperimentare sapori e consistenze nuove e, spesso, manifesta proprio il bisogno di provare cibi diversi dal latte materno o artificiale.

E in effetti, dovrebbe trattarsi proprio di questo: scoprire e sperimentare.

Con l’autosvezzamento, appunto, si lasciano i bambini liberi di scoprire e sperimentare i cibi solidi a modo loro.

Per i genitori, questa è una fase che andrebbe vissuta senza rigidità.

Quindi, proprio perché è il bambino che si autoregola, non è necessario farsi prendere dal panico se non mangia tutto ciò che gli proponiamo.

Inoltre, si tratta di un’introduzione graduale di nuovi cibi, all’inizio solo durante un pasto, e il latte materno continuerà a essere l’alimento principale fino a circa 12 mesi.

Un’altra rassicurazione viene dal fatto che imparare a mangiare è qualcosa di innato, che ci contraddistingue in quanto mammiferi e quindi, prima o poi, ci arrivano tutti i bambini.

Per cominciare servono poche cose, soprattutto una certa dose di pazienza, perché alle prese con i primi cibi, qualche pasticcio può sempre capitare!

Cosa serve per l’autosvezzamento

Ogni famiglia trova il suo modo di gestire il momento del pasto e per cominciare non servono chissà quali strumenti specifici.

Per sedersi, le gambe di mamma e papà sono sufficienti, ma se c’è un seggiolone, può essere più comodo.

Canovacci e bavaglini sono indispensabili per raccogliere il cibo che inevitabilmente non finirà nella bocca del piccolo, ma sulla tutina, sul tavolo, sul pavimento.

Un bicchiere infrangibile delle dimensioni giuste per le sue manine è sicuro e sarà un ottimo sostituto per il biberon.

Le posate, invece, non sono necessarie all’inizio.

Sarà il bambino, più avanti, a mostrare interesse anche verso questi strumenti.

Per quanto riguarda il cibo, via libera a frutta e verdura morbidi, frullati, tagliati e sminuzzati in modo adeguato, seguendo le linee guida sui tagli sicuri del Ministero della Salute.

Frulla, sminuzza o taglia i vari cibi a seconda della loro consistenza e come indica il Pediatra, per un autosvezzamento in sicurezza!

Tagli sicuri per l’autosvezzamento

L’autosvezzamento può essere introdotto in accordo con il Pediatra, quando il bambino è pronto per iniziare a sperimentare il cibo solido e questo, come abbiamo visto, accade generalmente intorno ai sei mesi di età.

È consigliabile iniziare con cibi facili da afferrare e masticare, come pezzi di frutta o verdura morbida tagliati a bastoncini, striscioline o a pezzetti per evitare il rischio di soffocamento.

Per questo sono da evitare forme rotonde o cilindriche e il taglio a rondelle di frutta e verdura. Inoltre, cibi molto duri andrebbero evitati o frullati fino a ridurli in farina.

Anche i cibi ‘collosi’, come gli gnocchi, o filamentosi andrebbero evitati.

All’inizio dell’autosvezzamento, la manualità del bambino è ancora ridotta e quindi la capacità di afferrare e maneggiare i cibi deve essere facilitata da dimensioni e consistenze adeguate, anche per favorire la sua autonomia nel gestire il cibo che gli viene proposto.

Autosvezzamento, come funziona?

Posto quindi che l’autosvezzamento potrebbe risultare un modo per condividere il piacere di stare insieme a tavola in famiglia, ricordati che il Pediatra è il riferimento di ogni genitore per l’introduzione sicura dei vari cibi nei tempi giusti.

Quindi, per avvicinare il tuo bambino ai cibi solidi basta seguire poche indicazioni di buon senso, che rispettano le esigenze del bambino in questa fase: offri una varietà di cibi al bambino, includendo frutta, verdura, cereali integrali, proteine e latticini.

Questo aiuterà il bambino a sperimentare diversi sapori e consistenze e a ottenere una gamma completa di nutrienti.

Durante l’autosvezzamento, è fondamentale prestare attenzione alla sicurezza alimentare.

Assicurati, quindi, che i cibi offerti al tuo bambino siano tagliati in pezzi sicuri e di dimensioni adeguate per evitare il rischio di soffocamento.

Evita alimenti duri, piccoli o appuntiti che potrebbero causare lesioni.

Supervisiona sempre il bambino durante i pasti e assicurati che si sieda in posizione verticale.

Infine è opportuno sottolineare che non è proprio vero - come affermano alcuni sostenitori dell’autosvezzamento - che non ci sono regole sui cibi con cui cominciare o restrizioni rispetto ai cibi da evitare.

In realtà, l’introduzione dei vari tipi di cibi solidi va fatta in modo graduale e nei tempi opportuni secondo le indicazioni del Pediatra, per evitare ad esempio allergie o altri problemi.

Quindi, è consigliato favorire l’autonomia del piccolino con il metodo dell’autosvezzamento, ma proponendo i vari alimenti secondo le indicazioni del Pediatra.

Abbiamo capito insieme che cos’è, quando iniziare e come fare l’autosvezzamento, un approccio alternativo all’introduzione dei cibi solidi in cui viene data piena autonomia ai piccolini nello scoprire e scegliere i vari alimenti che vengono loro proposti.

Abbiamo anche capito che, per fare la proposta giusta nel momento giusto, è fondamentale seguire le indicazioni del Pediatra per iniziare l’introduzione dei vari cibi solidi nell’alimentazione del tuo bambino in salute e sicurezza!

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