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Inappetenza bambini: cause e come affrontarla

L'inappetenza, durante l'infanzia, non è così rara. Ecco le possibili cause, ma anche le soluzioni che puoi adottare quando tuo figlio non mostra interesse verso il cibo.

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02 Novembre 2022 • 8 minuti di lettura

Può accadere che in alcuni periodi, legati principalmente a una fase della crescita o come conseguenza di un cambiamento, si manifestino nei bambini episodi di inappetenza.

Si tratta molto spesso di eventi transitori, che non sempre devono fare preoccupare i genitori.

È importante, però, rimanere vigili durante questo rifiuto temporaneo del cibo, per comprendere ed intervenire tempestivamente - sotto consiglio del Pediatra - quando l’inappetenza si protrae nel tempo.

Ma come mai i bambini non vogliono mangiare? Vediamo insieme le cause e i possibili rimedi.

Inappetenza nei bambini: quali sono i sintomi e quando preoccuparsi

L’inappetenza è un sintomo frequente nei bambini, che si manifesta con una mancanza o riduzione di appetito.

Può essere spesso associata a una fase di crescita del bimbo, accompagnata a stress, come la dentizione, la nascita di un fratellino o sorellina, un trasloco, il cambio di stagione o l’inizio di una nuova avventura, come quella dell’asilo.

Sono tante le cause che possono sfociare in episodi transitori di inappetenza e non sempre richiedono l’intervento del Pediatra, ma è fondamentale da parte dei genitori monitorare l’evoluzione del disturbo, valutandone la durata e l’intensità.

La persistenza di mancanza di appetito nel bambino deve essere, invece, sottoposta alle cure del Pediatra per evitare un calo ponderale o un arresto della crescita, e valutare se si tratta di un sintomo iniziale di una malattia o di un disagio psicologico.

Principali cause dell’inappetenza nel bambino

I sintomi dell’inappetenza nel bambino sono facili da riconoscere.

Il bimbo mangia poco, è svogliato e si dimostra poco interessato al cibo, non riesce a finire di mangiare il pasto e richiede più spuntini nell’arco della giornata.

Gli sforzi dei genitori per cercare di stimolare l’appetito del bambino aumentano, e il pranzo e la cena si trasformano in momenti carichi di tensione e stress anche per i genitori.

Ma quali sono le patologie fisiche più comuni di questi episodi di inappetenza nel bambino?

  • Infezione delle vie urinarie;
  • Infiammazione del cavo orale come mal di gola, afte e faringite;
  • Gastroenteriti di tipo virali o batteriche;
  • Alterazioni delle vie respiratorie;
  • Allergie e intolleranze alimentari;
  • Comparsa dei primi dentini, per i bambini al di sotto dei 12 mesi.

Esistono poi, come abbiamo già accennato, delle cause di inappetenza transitoria del bambino, che sono legate a momentanei disagi psicologici e di tipo relazionale, come può essere la nascita di un fratellino, l’inserimento al nido o un trasloco.

Ma come far mangiare un bambino inappetente, annoiato a tavola e poco interessato al cibo?

Consigli per affrontare l’inappetenza dei bambini

È importante continuare a proporre a tavola tutti gli alimenti, senza limitarsi ai soli cibi che il bimbo mangia più volentieri.

Se il disagio di questa inappetenza passeggera è dovuto a un cambiamento nella routine del bimbo, è fondamentale rassicurarlo facendolo sentire compreso e amato.

Per stimolare il suo appetito occorre convincersi che in realtà il bambino inappetente non esiste, dobbiamo sforzarci di comprendere le dinamiche che si sono instaurate in famiglia e che hanno creato lo stereotipo del bambino inappetente.

È necessario ritrovare la serenità a tavola, coinvolgendo tutti i componenti della famiglia e gli adulti che ruotano intorno al bambino.

Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Creare un’atmosfera distesa e rilassata a tavola, evitando di alzare la voce o sgridare il bambino se non mangia;
  • Dare il buon esempio, evitando frasi che possono confondere il bambino come “se mangi tutto, a fine pasto avrai la caramella” o “se non mangi significa che non mi vuoi bene”, non aiutano affatto e, anzi, possono risultare fonte di stress per il piccolo;
  • Evitare di etichettare il bambino in sua presenza o davanti ad altri, come inappetente. In questo modo si rischia di accentuare il disagio e creare in lui sensi di colpa;
  • Mangiare insieme in famiglia e con la presenza di altri invitati, per aiutare il bambino a considerare il pranzo e la cena come un momento di convivialità. Osservare gli altri commensali aiuta ad apprendere regole e abitudini dello stare a tavola con piacere;
  • Non portare in tavola il cibo già tagliato o sminuzzato, il piatto deve risultare di bell’aspetto, anche l’occhio vuole la sua parte. Un’idea in più potrebbe essere servire a tavola il cibo nel piatto da portata, e lasciare che sia il bimbo stesso a servirsi;
  • Evitare di presentare porzioni eccessive e troppo elaborate, si fa sempre in tempo ad aggiungere;
  • Cucinare insieme ai bambini per favorire la curiosità e per avvicinare i più piccoli alla cucina e ai cibi senza nervosismi e tensioni.

Quando i genitori devono preoccuparsi

Se l’inappetenza si protrae per troppo tempo, è bene allora informare il Pediatra che, visitando il bambino, si renderà conto dell’eventuale presenza di patologie.

Se il bambino, dopo aver effettuato i dovuti accertamenti, risulta sano ma il suo rapporto con il cibo rimane alterato nonostante gli sforzi dei genitori, potrebbe essere necessario rivolgere la nostra richiesta di aiuto verso una figura diversa dal Pediatra.

Meglio chiedere consulto ad uno Psicologo o un Nutrizionista, che sarà in grado di valutare il disagio del piccolo e indicarci un percorso di recupero.

Abbiamo visto le possibili cause, fisiche e psicologiche, di inappetenza nei bambini e i possibili metodi per aiutarli a stare bene a tavola.

La cosa fondamentale è far sentire il piccolo compreso e a suo agio, senza innescare un senso di colpa con il rischio di generare ulteriore stress.

Quindi ricorda: niente urla né punizioni, solo tanta comprensione e dialogo!

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