Benessere del neonato

Come (e quando) misurare la febbre del neonato?

Il tuo piccolo ha la febbre e hai dubbi su come misurarla? In questa guida affrontiamo questo argomento e ti spieghiamo come misurare la febbre al meglio.

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03 Febbraio 2020 • 8 minuti di lettura

Il tuo piccolino ha la febbre molto alta e la preoccupazione si è impossessata di te, nonostante le rassicurazioni del Pediatra.

Lascia andare i pensieri negativi che ti passano per la mente e ricorda: la febbre nei bambini piccoli è molto più frequente che negli adulti.

E questo accade perché il sistema immunitario in formazione impara a difendersi giorno dopo giorno.

La febbre nel neonato è proprio l’arma che il suo organismo ha a disposizione per difendersi da virus e batteri “incontrati” al nido, in famiglia o durante la passeggiata al centro commerciale.

E considerando che non puoi mettere il piccolino sotto una campana di vetro, prima o poi la febbre arriva.

E se la febbre supera i 38 gradi?

Anche questo è normale nei bambini molto piccoli, perché la loro temperatura corporea è più elevata della nostra.

Adesso, se il Pediatra non ti ha dato altre indicazioni, c’è solo una cosa da fare: misurare la temperatura corporea e mantenerla sotto controllo.

Vediamo, quindi, insieme come e quando misurare la febbre nei neonati, in una guida pensata per aiutare i genitori a gestire la situazione con serenità e in sicurezza.

Febbre nei neonati: un meccanismo di difesa naturale

Quando un bambino non sta bene è normale che i genitori si preoccupino, ma esagerare non fa bene a nessuno se la diagnosi del Pediatra non è assolutamente allarmante.

La febbre nei neonati, e nei bambini in generale, rappresenta uno dei sintomi che più esaspera i genitori, una delle principali cause di accesso al pronto soccorso in assenza di emergenza.

Ci sono degli studi che analizzano proprio il fenomeno della “fobia della febbre” nei genitori, una paura esagerata legata alla sensazione che tale sintomo sia la manifestazione di problemi gravi.

Tutto ciò è dovuto al fatto che nei bambini piccoli e nei neonati il termometro segna spesso temperature superiori ai 37,5 - 38 °C.

Ora, nonostante il Pediatra informi i genitori che, i bambini hanno una temperatura corporea superiore all’adulto, che 37-37,5 °C è considerata una temperatura basale normale nei bambini molto piccoli e che la febbre può essere considerata preoccupante solo quando supera i 40 °C, i genitori sembrano non capire e la loro paura porta ad un utilizzo inappropriato di farmaci antipiretici.

Si è evidenziato che una buona percentuale di genitori somministra l’antipiretico con temperature tra i 37,5 e i 38 °C, ovvero con temperature considerate non a rischio.

Tu, però, se vuoi gestire al meglio la febbre nel tuo bambino, devi prima di tutto affrontare la situazione in modo efficace.

Innanzitutto, devi sapere che la febbre, in genere, dura anche 72 ore e si risolve da sola.

Devi inoltre consultare subito il Pediatra se il bambino presenta segni di malessere o se è un neonato.

Sebbene la febbre nei neonati sia considerata un normale sintomo di difesa contro virus o batteri, è infatti importante chiedere subito consiglio al Pediatra per escludere altre cause e capire come seguire al meglio il piccolo.

Salvo diversa indicazione del Pediatra, l’utilizzo dell’antipiretico è indicato nel caso la febbre superi di molto i 38 °C.

La febbre va sempre monitorata, misurandola ogni 3-4 ore, e non ogni 10 minuti.

Devi comprendere che la febbre è necessaria: aiuta tuo figlio a guarire perché, in un certo senso, “brucia” via batteri e virus.

Ricordati, inoltre, che la temperatura corporea dei neonati, oltre ad essere più alta di quella degli adulti, tende a variare durante la giornata.

Può aumentare se indossano vestiti troppo pesanti o sono troppo coperti, dopo i pasti, un pianto o qualsiasi attività che li agiti.

Quindi, affinché la misurazione corrisponda il più possibile alla reale temperatura corporea del piccolo, devi misurare la febbre del tuo bambino quando è calmo, lontano dai pasti e in un ambiente fresco.

Ma come fare? Lo vediamo subito!

Come misurare la febbre nei neonati

Focalizziamoci ora sulla pratica, dato che la febbre può essere misurata in diversi modi.

Sarà il Pediatra di tuo figlio a indicarti le modalità che valuta migliori per misurare la febbre, consigliandoti dove e con quale tipo di termometro.

Noi ti illustreremo le varie possibilità tra pro e contro, in base alle Linee Guida della Società Italiana di Pediatria e le evidenze presenti in letteratura. Iniziamo con le 5 modalità.

#1 Metodo rettale

Fino a poco tempo fa era considerato il gold standard per la misurazione della febbre, ma negli ultimi anni, soprattutto con i neonati, è stato sostituito da altri metodi meno invasivi, a causa dell’elevato rischio di lesioni, in particolare quando i piccoli si agitano.

La misurazione rettale, inoltre, ha anche evidenziato delle considerevoli discrepanze in caso di aumenti improvvisi della temperatura centrale, evidenze che nel tempo hanno portato a considerare ancora di più metodi di misura alternativi.

La procedura prevede di mettere il bambino sulla schiena con le ginocchia piegate e di inserire, delicatamente, il termometro adatto nel retto fino a circa 2,5 cm, tenendolo con le dita e aspettando il tempo necessario per la lettura (in genere 2 minuti).

Il termometro, naturalmente, va sempre pulito, prima e dopo la misurazione.

La temperatura rettale è anche quella più elevata, per intenderci viene considerata normale in un range da 36,6 °C a 38 °C.

#2 Metodo orale

Questa misurazione è sconsigliata al di sotto dei 5 anni.

Oltre all’evidente rischio di rottura se si utilizzano termometri in vetro, è necessaria la collaborazione del bambino che con i neonati non è mai garantita.

In aggiunta, si tratta di una misurazione che può essere condizionata da vari fattori, come la temperatura dell’aria inspirata e la frequenza respiratoria, per cui si preferiscono altri metodi più sicuri e accurati.

Il termometro ben deterso andrebbe posizionato sotto la lingua del piccolo e lasciato in posizione per 3-4 minuti. Una procedura praticamente impossibile con un neonato.

#3 Metodo ascellare

Ad oggi, è il metodo più indicato e utilizzato per misurare la febbre nei neonati e nei bambini molto piccoli.

Il termometro lavato va posizionato al centro dell’ascella e lasciato in posizione (circa 2-4 minuti a seconda dello strumento) prima della lettura.

Il metodo è abbastanza accurato e, in particolare nel neonato, si discosta di 0,1-0,2 °C da quella rettale.

Ecco perché l’accuratezza e la sicurezza, ma anche la possibilità di utilizzare termometri a costo contenuto e affidabili, hanno reso la misurazione ascellare uno dei metodi più utilizzati da tutta la famiglia, a tutte le età.

#4 Metodo timpanico

Tale metodo permetterebbe di misurare la temperatura centrale con un’accuratezza simile a quello rettale. Il limite di tale metodo è lo strumento.

Secondo le evidenze, le misurazioni variano da strumento a strumento senza garantire uno standard di qualità comune.

Si tratta di un metodo poco invasivo che, usato secondo le indicazioni del produttore, permette di misurare la temperatura della membrana timpanica per mezzo di un termometro a infrarossi munito di una sonda che, generalmente, va inserita nell’orecchio.

Il consiglio del Pediatra, in questo caso, è utile non tanto per il tipo di strumento quanto per interpretare la lettura della misurazione, data la variabilità tra ditta e ditta.

#5 Metodo frontale

La mano della mamma o del papà sulla fronte è sempre un utile supporto per capire se il bambino ha la febbre.

Considera che la sensibilità del tocco è risultata quasi più accurata dei vari strumenti, come ad esempio le strisce reattive o il termometro a infrarossi sulla pelle.

Naturalmente, è una misurazione non precisa, ma rimane sempre un buon metodo per capire se la febbre sale o scende.

Misurare la temperatura nei neonati con il termometro giusto

Oltre al metodo di misurazione, è importante conoscere il termometro più adatto.

Innanzitutto, ricordati di eliminare il vecchio termometro al mercurio, se ne tenessi ancora uno nel cassetto: sono stati ritirati dal commercio dal 2010 con una normativa europea per motivi di tossicità.

Oggi, in commercio sono disponibili diversi termometri per tutte le esigenze di prezzo, accuratezza nella misurazione e affidabilità.

#1 Termometro al Gallistan

Ecco il sostituto del termometro al mercurio. Costituito da una colonnina di vetro, con all’interno il Gallistan, una lega di Gallio, Indio e Stagno atossica, può essere smaltito con il secco.

Il Gallistan si presenta come un fluido a temperatura ambiente, ma è in grado di dilatarsi in modo simile al mercurio con l’aumento della temperatura.

In particolare, questo termometro permetterebbe di ottenere misure affidabili e accurate a basso costo. Gli svantaggi sono la fragilità del vetro e il tempo di misurazione fino a circa 4 minuti.

Il termometro al Gallistan può essere utilizzato per la misurazione rettale, ascellare e orale.

#2 Termometro elettronico o digitale

Quello a forma di “penna” con display è il termometro più utilizzato: semplice da usare ed economico, permette anche misurazioni ad elevata affidabilità in breve tempo (1-2 minuti segnalati da un allarme acustico alla fine della misurazione).

L’unico inconveniente è la batteria che si scarica e il fatto che la taratura non può essere controllata.

Sono disponibili anche modelli a ciuccio per la misurazione orale.

Il termometro digitale può essere utilizzato con il metodo rettale, orale e ascellare.

#3 Termometro a infrarossi

È lo strumento utilizzato per la misura timpanica già vista prima, ma anche per la misurazione sulla fronte senza il contatto con la pelle. Permette misurazioni brevi (si parla di qualche secondo) e accurate.

Il problema è la mancanza di standard condivisi tra i vari apparecchi e le difficoltà di rilevazione, in particolare nell’eseguire una misurazione precisa.

Inoltre, anche il prezzo può essere un limite, spesso compensato dalla velocità della misurazione che con bambini piccoli è un particolare da non sottovalutare.

#4 Strisce reattive

Ormai se ne sente parlare sempre meno, perché si sono rilevati strumenti pratici da utilizzare, ma poco precisi nella misurazione. Inoltre, la lettura spesso non è soddisfacente.

5 consigli per la misurazione della febbre dei neonati

Fino a qui, abbiamo condiviso diverse informazioni utili per i genitori, ma per un consiglio finale di valore sul metodo e sullo strumento per misurare la febbre nei neonati, facciamo sempre riferimento alle Linee Guida della Società Italiana di Pediatria.

Riassumendo, si suggerisce di:

  • Evitare la misurazione rettale nei bambini al di sotto dei 5 anni, per scongiurare il rischio di lesioni;
  • Il metodo orale è sconsigliato per i bambini data la scarsa affidabilità dei risultati;
  • I termometri in vetro al Gallistan sono sconsigliati nei bambini per il rischio di rottura;
  • L’utilizzo dei termometri a infrarossi con metodo timpanico è affidabile e sicuro seguendo le istruzioni del produttore, ma è soggetta a errori operatore-correlati, per cui è consigliata a livello ambulatoriale e ospedaliero;
  • La misurazione ascellare con termometro digitale, nel complesso, è considerata la più sicura e affidabile.

In pratica, per misurare la febbre ai neonati, e a tutti i bambini in generale, viene consigliata la misurazione ascellare con termometro elettronico.

Naturalmente, il consiglio del tuo Pediatra vince su tutti perché aggiornato in tempo reale dall’esperienza quotidiana con molti bambini e altrettanti metodi e strumenti.

Speriamo che la nostra guida ti sia stata utile per imparare a gestire la febbre del tuo bambino, sia nella pratica che a livello emozionale e personale, con serenità e in sicurezza… E sempre con l’aiuto del tuo Pediatra!

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