Benessere del neonato

Coliche nel neonato: cause e rimedi

Quando un neonato soffre di coliche, il cuore di noi genitori si stringe. Ma quali sono le cause di questo disturbo? E come fare per alleviare il dolore?

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  • Neonati
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24 Agosto 2022 • 8 minuti di lettura

Se sei alle prese con un neonato che soffre di coliche, allora sei in buona compagnia. Questo disturbo è infatti uno dei più frequenti fino ai 3 mesi di vita dei bambini, in alcuni casi anche fino ai 5 mesi.

Di certo da genitore può essere frustrante e destabilizzante sentire il piccolo, inconsolabile, piangere in modo così intenso e, apparentemente, senza motivo. Ma non c’è da preoccuparsi, e tanto meno da colpevolizzarsi.

Sebbene le origini delle coliche nei neonati siano ancora in fase di studio e, purtroppo, non esista nemmeno una terapia specifica, si tratta infatti di manifestazioni non pericolose per la salute del tuo piccolo.

L’aspetto rassicurante è che tendono a regredire naturalmente dopo i 5 mesi di vita e che, nel frattempo, puoi contare su supporti utili per gestire la situazione.

Vediamo insieme tutto ciò che devi sapere sulle coliche nel neonato, dalle cause ai rimedi.

Come capire se il neonato ha le coliche?

Le coliche colpiscono dal 5 al 40% dei neonati in tutto il mondo e rappresentano un incubo per i neo genitori, tanto da essere la causa del 10-20% delle visite dal Pediatra nelle prime 2 settimane di vita del bambino.

Si stima che le coliche colpiscano dal 5% al 40% dei bambini in tutto il mondo.

Se il tuo piccolo ha le coliche, non potrai non accorgertene. Ci sono, infatti, diversi segni per cui potrai comprendere che il tuo bambino sta soffrendo per il ‘mal di pancia’.

Solitamente il disturbo inizia durante la seconda o terza settimana di vita del piccolino, raggiunge il picco intorno alla sesta settimana ed è caratterizzato da un pianto inconsolabile, che inizia la sera e può arrivare a durare anche per 3 ore consecutive.

In tale condizione, il bambino piange incessantemente, non perché è stanco o ha fame, ma proprio a causa delle coliche gassose.

Questa valutazione oggettiva è considerata valida entro un range di tempo tra le 12 settimane (fino al 60% dei bambini) e le 16 settimane (fino al 90% dei bambini) di vita del neonato che, come abbiamo già visto, può raggiungere anche i 5 mesi.

La durata considerata fisiologica delle coliche del neonato, vale a dire il tempo ‘normale’ entro cui il problema dovrebbe risolversi spontaneamente, è quindi di 4 settimane.

In ogni caso, è naturale che il pianto del tuo piccolo ti preoccupi e rivolgersi al Pediatra è essenziale per essere sicuri che si tratti proprio di coliche gassose.

Il Pediatra valuterà la situazione e, una volta escluse infezioni o eventuali intolleranze, sarà in grado di confermare la diagnosi di coliche gassose.

Il sintomo principale è un pianto che dura a lungo, durante il quale il neonato si agita, diventa rosso in viso, piega le gambette, soffre di meteorismo, tiene i pugnetti chiusi, ha l’addome teso.

Questo è il quadro tipico di una colica nel neonato.

Per riconoscerla, si può anche far riferimento alla Regola del 3 o i cosiddetti criteri di Wessel, il medico che per primo descrisse la manifestazione della colica del neonato.

Wessel valutò che il neonato soffre di coliche gassose se:

  • Piange più di tre ore al giorno;
  • Piange più di tre giorni alla settimana;
  • Piange per oltre tre settimane.

Negli ultimi anni, queste regole sono state aggiornate con i criteri di Roma IV, per cui si può affermare che il piccolo soffre di coliche gassose se:

  • Ha meno di 5 mesi quando i sintomi iniziano e cessano;
  • I genitori riferiscono periodi ricorrenti e prolungati di pianto inconsolabile, agitazione o irritabilità che si verificano senza apparente motivo;
  • Non è presente alcuna evidenza di ritardo della crescita, febbre o malattia.

Ma quali sono, di preciso, le cause delle coliche nel neonato? Perché il nostro piccolo soffre così tanto? Vediamolo insieme!

Coliche dei neonati: quali sono le cause?

Come anticipato, non sono purtroppo ancora note cause comprovate riferite alla comparsa delle coliche dei neonati,.

Ci sono molte ipotesi, nessuna delle quali, però, sembra essere supportata in modo inequivocabile da studi di valore. Le principali ipotesi sulle cause di coliche nel neonato sono:

  • Presenza eccessiva di gas nell’intestino - ipotesi suffragata dall’eruttazione frequente e dalla flatulenza del piccolo;
  • Allergia al latte - tuttavia, soffrono di coliche in egual misura anche i bambini alimentati con formule prive di latte;
  • Motivazioni psicologiche e difficoltà del neonato nel controllare le proprie emozioni.

Queste ipotesi sono associate a loro volta a potenziali fattori che, in parallelo, sarebbero stati collegati all’insorgenza delle coliche nel neonato.

Sono stati esaminati:

  • Sistema digestivo del neonato non ancora completamente sviluppato, associato ad esempio a difficoltà digestive che favorirebbero la formazione di gas e una motilità intestinale irregolare;
  • Squilibrio della flora batterica in formazione, in particolare per quanto riguarda il numero e il tipo di batteri sani che la compongono. Ad esempio sembrerebbe che, nei neonati con coliche, i Lattobacilli siano più scarsi rispetto ai bambini sani, oppure sarebbe stato evidenziato che in alcuni casi la popolazione di Gram negativi patogeni, tra cui Escherichia coli, sia più abbondante;
  • Allergie o intolleranze alimentari, in particolare al latte o alla soia;
  • Sovralimentazione, sottoalimentazione o ruttini poco frequenti;
  • Probabile suzione errata nei bambini allattati al seno, che tendono a ingerire troppa aria;
  • Stress o ansia familiare.

Nonostante le varie ipotesi e i possibili fattori indagati, lo stato dell’arte è che non ne sappiamo abbastanza.

Non esistono ancora, infatti, studi di valore che confermino cause e meccanismi certi riferiti allo sviluppo delle coliche gassose.

I rimedi per le coliche dei neonati

Abbiamo visto quali sono i sintomi e le cause principali di questo fastidio che colpisce moltissimi neonati. Ma se il tuo piccolo ha le coliche, cosa puoi fare per farlo stare meglio?

Come anticipato, non esiste, al momento, una terapia di comprovata efficacia per risolvere i sintomi delle coliche dei neonati.

Il genitore deve portare pazienza per qualche tempo, generalmente fino al quarto mese di vita, per vedere questo fastidioso problema ridursi e scomparire da solo.

Ci sono, però, alcuni supporti considerati sicuri per il piccolo che, sebbene necessitino di ulteriori studi per comprovare la loro reale efficacia, possono essere utili per aiutare i genitori a gestire la situazione.

Vediamo ora 5 tra i principali sostegni consigliati in caso di coliche gassose.

#1 Prima regola: tante attenzioni

Proprio perché la medicina non ha una risposta precisa, i genitori possono sperimentare altri tipi di rimedi e valutare cosa funziona con il loro neonato.

Ci riferiamo a coccole, ninne nanna, passeggiate, cambio di posizione, musica… e il caro, vecchio massaggio del pancino, spesso considerato un aiuto e anche un modo per migliorare il legame genitore-neonato.

#2 Ridurre la stimolazione

Alcuni studi avrebbero evidenziato che questo approccio può essere efficace per alcuni bambini con coliche, proprio come in quelli con emicrania.

Per ridurre la stimolazione dell’ambiente circostante è consigliato:

  • Ridurre l’illuminazione nella stanza;
  • Abbassare la musica ad alto volume ed evitare giocattoli che fanno rumore;
  • Tenere fratelli e animali domestici in un’altra stanza;
  • Evitare odori o profumi forti;
  • Dondolare delicatamente il bambino.

#3 Gestire al meglio l’allattamento al seno o artificiale in caso di intolleranze

L’allattamento al seno è, per opinione comune e condivisa da tutto il mondo medico e scientifico, la migliore forma di nutrizione del neonato: garantisce tutto ciò di cui ha bisogno e influenza positivamente la composizione della flora intestinale, con effetti positivi sul bambino anche a lungo termine.

L’incidenza di coliche nel neonato non sembra dipendere dal tipo di allattamento, anche se quello al seno sembrerebbe sempre una migliore forma di protezione, almeno per favorire lo sviluppo di una flora batterica in equilibrio.

In ogni caso, se si ipotizzano intolleranze alimentari al latte o alla soia, sono consigliati alcuni accorgimenti.

È stato infatti evidenziato che nei bambini allattati al seno con coliche, la durata del pianto diminuisce se la madre segue una dieta ipoallergenica, priva di latticini, uova, noci, grano, soia e pesce.

Nei bambini allattati artificialmente, invece, il latte di soia non sembra risolvere il problema.

Infine, ricorda che il latte di soia non dovrebbe essere somministrato ai bambini inferiori ai 6 mesi a causa delle elevate concentrazioni di fitati, alluminio e fitoestrogeni in tali formule.

#4 Aiutare lo sviluppo di una flora batterica sana

Sebbene i risultati degli studi siano contrastanti, spesso viene indicata l’integrazione di Lactobacillus reuteri in caso di coliche.

Questo probiotico sembrerebbe infatti utile più nei bambini allattati al seno che in quelli allattati artificialmente, ma, in entrambi i casi, trattandosi di un approccio sicuro nessuno, vieta di utilizzare Lactobacillus reuteri per favorire lo sviluppo di una flora batterica in equilibrio.

#5 Supportare i genitori

Le coliche dei neonati non causano problemi medici a breve o lungo termine al bambino, ma possono certamente essere molto stressanti per i genitori, tanto da causare l’insorgere di sentimenti di frustrazione e inadeguatezza, interruzione dell’allattamento al seno, ansia.

Proprio perché le coliche del neonato sono fonte di stress per i neo genitori, il supporto psicologico nella gestione del neonato con coliche è un approccio ormai considerato sempre più essenziale per la serenità di tutta la famiglia.

Abbiamo imparato che le coliche del neonato rappresentano una fonte di stress anche per i genitori.

È quindi importante imparare sia a prendersi cura e a coccolare il proprio piccolo ma anche ricordarsi di prendere qualche momento di pausa, per ricaricarsi, essere in grado di mantenere la pazienza e non lasciarsi prendere dalla rabbia durante le crisi di pianto del bambino.

Ricorda che il Pediatra è il principale riferimento per indicare i rimedi più adatti al piccolo e aiutare nella gestione della situazione.

Questo articolo non ha in alcun modo lo scopo di sostituire il consulto medico.
Si consiglia sempre la visita pediatrica per capire le origini della malattia/infiammazione per le specifiche cure.

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