Essere genitori

Depressione post partum: i consigli per riconoscerla e prevenirla

Può capitare a tutte e interferisce con la capacità di prendersi cura di sé stesse e del bambino. Vediamo insieme cos’è la depressione post-partum e come affrontarla.

DEDICATO A:
  • Genitori
Share:
12 Giugno 2023 • 8 minuti di lettura

La depressione post partum è una condizione abbastanza frequente nelle neomamme.

Dopo 9 lunghi mesi di aspettative, l’esperienza impegnativa del parto, gli sbalzi emotivi e ormonali dati dalla gravidanza, molte mamme si sentono stanche e svuotate.

Ma tra una stanchezza fisiologica e invece una depressione, che può anche creare dei problemi nella gestione del neonato, ci sono delle differenze.

Scopriamo sintomi e possibili soluzioni per affrontare la depressione post partum.

I sintomi della depressione post partum

Come capire se quella di cui si soffre è effettivamente depressione post partum oppure un baby blues?

Anche quest’ultimo è un disagio molto comune, che prevede umore instabile, tristezza improvvisa, ansia, facilità al pianto, ma che si risolve da sé di solito in poco tempo.

È normale infatti nelle prime settimane post parto sentirsi in difficoltà, magari per il poco sonno o per l’avvio complesso dell’allattamento, o ancora per la sensazione di inadeguatezza nei confronti del bebè.

La depressione post parto invece è una condizione più grave, i cui sintomi possono essere:

  • Sconforto e tristezza costanti;
  • Difficoltà ad accudire il bambino;
  • Sensazione di non avere energia;
  • Oscillazioni dell’umore durante la giornata con crisi di pianto frequenti;
  • Perdita o aumento di peso eccessivi;
  • Difficoltà a dormire o aumento della necessità di dormire;
  • Irritabilità e senso di frustrazione;
  • Calo dell’autostima e insorgenza di frequenti sensi di colpa, soprattutto collegati al bambino,
  • Voglia di isolarsi da tutti, anche dal bambino;
  • Difficoltà a concentrarsi;
  • Pensieri negativi (che riguardano sia sé stesse, che il bambino).

Depressione post partum: quando rivolgersi al proprio Medico?

Molte donne ignorano i sintomi o, ancor peggio, si sentono in colpa per il fatto di stare male, innescando così un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire senza il supporto di una rete, sia familiare che psicologica.

Essere depresse infatti non significa essere cattive madri.

Semplicemente è la manifestazione di avere bisogno di un aiuto in più, in un momento di debolezza.

Ecco perché è importante chiamare il proprio Medico o il Consultorio della zona e segnalare i sintomi della depressione.

Quando è fondamentale farlo?

Se i malesseri non spariscono nel giro di un paio di settimane, se peggiorano col tempo, se rendono alla mamma difficile prendersi cura del bebè, se sorgono pensieri autolesionistici nei confronti di sé stessa o del bambino.

In questi casi è fondamentale non trascurare la depressione pensando sia solo passeggera, ma chiedere subito aiuto.

Depressione post parto: la famiglia è fondamentale

Avere accanto un marito o compagno che sostiene la neomamma è fondamentale nella fase post parto.

Il sonno scarseggia, il fisico è provato dalla gravidanza e dalla nascita del bimbo, tutto è nuovo ed è complesso trovare il ritmo di un nuova routine in poco tempo.

Il papà è il fulcro in questo momento: deve aiutare sia nella gestione pratica del neonato, che proteggere psicologicamente la mamma, fragile e stanca, da eventuali incursioni esterne - per esempio dei familiari un po’ troppo invadenti o delle aspettative troppo alte sul primo periodo di questa nuova vita.

Anche il resto della famiglia può essere utile: dei nonni che portano il bebè a fare una passeggiata per far dormire qualche ora la mamma durante il giorno, tra una poppata e l’altra, un piatto pronto per la cena, una lavatrice e altre piccole incombenze quotidiane che in genere gravano su di lei.

L’aiuto pratico è fondamentale in questa fase per non sovraccaricare le donne e rischiare che possano incorrere in difficoltà, anche psicologiche, date dalla frustrazione e dalla stanchezza.

Il compagno ha un ruolo importantissimo anche nella gestione della depressione post partum, in primis nell’individuazione dei sintomi e nel non sottovalutarli, ma anche poi nell’accompagnamento della mamma nel percorso di recupero.

Come si cura la depressione post partum

La terapia per risolvere la depressione post partum varia in base alla gravità della situazione.

Il primo passo è quello di parlare del proprio malessere con una figura professionale, con uno Psicologo o uno Psichiatra che possa affrontare i nodi di difficoltà della mamma e darle una prospettiva nuova sull’esperienza che sta affrontando.

In casi particolarmente gravi viene prescritto l’utilizzo di farmaci antidepressivi, il cui impiego e rischi e benefici vanno valutati in base all’allattamento o meno al seno.

Ci sono poi tutta una serie di consigli e piccole nuove abitudini che possono aiutare le neomamme a sentirsi meglio:

  • Stare all’aria aperta: imporsi tutti i giorni di uscire con il bebè per una passeggiata in un parco o nel centro città, magari fermandosi a fare due chiacchiere o a leggere un libro al sole. I benefici dello stare nella natura sull’umore sono ormai risaputi e ne potrà giovare anche il bebè;
  • Frequentare consultori o corsi mamma/bambino: il confronto non solo con specialisti del mondo baby, ma anche con altre donne nella stessa condizione permette di ridimensionare i propri problemi e di condividere il peso della quotidianità;
  • Un caffè con un’amica o altri momenti di socializzazione sono fondamentali in questa fase, anche se spesso sembra difficile perché gli orari del bebè sono complessi, ci si sente stanche e affaticate. Basta superare lo scoglio iniziale e, una volta in compagnia, tutto sembrerà più leggero;
  • 2 ore alla settimana per sé: chiedere ai nonni o al compagno di dare alla mamma del tempo libero, che sia per un bagno caldo o per fare una seduta dal parrucchiere o dall’estetista, aiuterà la mamma a sentirsi meglio e a prendersi cura di sé.

Come abbiamo visto, la depressione post partum è una situazione in cui si ritrovano - a volte inconsapevolmente - molte neo-mamme.

Prenderne consapevolezza e affrontare questo momento delicato con il supporto della propria rete familiare e affettiva è il primo passo fondamentale per sentirsi meglio e affrontare la maternità con fiducia e serenità.

Nasino chiuso?

Ti aiutiamo noi! Per te la guida gratuita per affrontare e prevenire le affezioni nasali.

Scarica ora

Nasino chiuso?

Ti aiutiamo noi! Per te la guida gratuita per affrontare e prevenire le affezioni nasali.

Unisciti alla nostra community sui social

Dedicato a te
Essere genitori
Come insegnare l’autonomia ai bambini

Leggi tutto

Essere genitori
Smagliature in gravidanza: cosa le provoca e come prevenirle?

Leggi tutto

Essere genitori
Diastasi addominale post parto: come affrontarla e prevenirla

Leggi tutto

Essere genitori
Metodo Montessori: che cos’è e come applicarlo

Leggi tutto

Essere genitori
Punizioni ai bambini: sono davvero efficaci?

Leggi tutto

Essere genitori
Come affrontare la separazione e il divorzio con i...

Leggi tutto

Hai bisogno di un consiglio?
Cerca tra le nostre risposte!

Libenar mette a disposizione un aiuto a tutti i genitori. Consulte le domande più frequentie scopri come aiutare il tuo bimbo a respirare meglio.

Scopri di più
Collegamento copiato, adesso puoi condividerlo nelle tue chat.